“Scusateci, abbiamo scherzato”. Potrebbe essere questo l’epitaffio che troveremo scritto sulla tomba della Fermana e del calcio cittadino (almeno quello di più alto livello).
Si è “scherzato” nel parlare di “doppio campionato”; si è “scherzato” nel parlare di ristrutturazione del debito; si è scherzato nell’interfacciarsi con gli istituti creditori per perorare la causa canarina; si è scherzato… Insomma, è stata tutta una burla, lunga almeno un paio di anni.
Cosa rimane di tanto impegno?
Davvero, sembra impossibile far riportare i conti e far andare d’accordo atteggiamenti e dichiarazioni. Tanto che la speranza – sullo sfondo – è quella che ci sia un “non detto”, un canale parallelo che presto decida di svelarsi per consentire di spiegare finalmente la follia di questi giorni!
Tredicesimo anno di Fermana Football Club e non si è trovato ancora un piano d’appoggio con cui frenare la caduta della società gialloblù. I Simoni si sono dimostrati non in grado, sul piano gestionale ed economico, di portare avanti la baracca. Con l’aggravante di due trattative estive (lo scorso anno e quest’anno) che nulla hanno portato se non illusioni. Ma, nel contempo, hanno fatto perdere tempo, energie ed entusiasmo. E i tifosi hanno preso le distanze (anche con uno striscione appeso nelle ultime ore e poi fatto sparire), chiedendo di non dover più assistere allo scempio degli ultimi anni. E per questo sarebbero disposti anche a ripartire da campionati più bassi, purché si cambino scenari e protagonisti rispetto al passato!
Ma… c’è un “ma”. Come detto, ormai da due anni si parla di ristrutturazione del debito. Dall’inizio della stagione 2024-2025 si è parlato della compresenza di un “doppio campionato”: uno – addirittura considerato “meno importante” – relativo ai risultati del campo e l’altro, decisivo, concernente la sistemazione economico-finanziaria della società. Lo hanno detto tutti: dal sindaco al Dg Ruggeri, passando per i vari dirigenti.
Ad aprile si è arrivati finalmente a presentare le carte in Tribunale, dopo lunghi confronti con tutti gli istituti creditori (Inps, Agenzia delle Entrate, Credito Sportivo). Si attende così la sentenza del giudice, che metterebbe la firma su un abbattimento importante dei debiti, sui cui c’è l’impegno anche dell’ex patron e man sponsor della stessa Fermana.
A garanzia del debito residuo, che andrà rateizzato, il Comune ha messo anche la convenzione annuale per la gestione dello stadio. Insomma, un quadro complesso, articolato, ma studiato in mesi e mesi di impegno da parte di dirigenti, avvocati e amministratori pubblici. Ma qui subentra il giallo…
Tanti attori per un film dalla sceneggiatura intricata
Tanti gli attori scesi in campo, l’ultima è la società Palmense, che ha aderito all’invito del primo cittadino di correre in soccorso del calcio fermano. Intanto accettando il cambio di nome: nelle intenzioni c’era (e c’è) la dicitura Palmense – Città di Fermo. Ma per cosa? I tifosi accetteranno di non tifare più la “Fermana” ma di urlare a squarciagola “Città di Fermo”?! Mah, suvvia… Eppoi, sicuri che la Fermana Football Club non si iscriva al campionato di Eccellenza? No, anzi: la Fermana dovrebbe iscriversi! Del resto la norma in tema di crisi d’impresa (perché la richiesta di ristrutturare il debito certifica la crisi) parla della necessità di una continuità aziendale, che dimostri la capacità di operare in un futuro prevedibile. Così almeno dicono i tecnici.
E a quel punto si avrebbero due squadre? Una con il nome Fermana e l’altra deputata a prenderne il posto in futuro? Sarebbe terribile: una squadra in Eccellenza ma con scarse ambizioni (la Fermana Football Club), una in Promozione. Boh…
Aspettando la sentenza
Intanto si è in attesa della sentenza del Tribunale, che potrebbe essere emessa a giorni. Il tutto mentre imperversano articoli di giornale, ipotesi di mancata iscrizione, stipendi da pagare, Piani B, ecc…
Mettiamoci per un attimo nei panni del giudice chiamato a dare l’ok alla ristrutturazione del debito e proviamo a spiegargli cosa sta accadendo. No, non è una cosa normale. C’è dell’altro. Dev’esserci dell’altro, non può essere altrimenti.
C’è chi vuole fare calcio
Poi c’è chi vuole fare calcio, si ostina. E – si dice – contatta allenatori, forse anche giocatori. Ma, anche qui: quali giocatori potrebbero essere avvicinati in un contesto in cui si dice tutto e il contrario di tutto? Il giovane segretario/addetto stampa/Ds Rinaldo Chiappini cosa può promettere? Quali parole potrà utilizzare per convincere gli attori ad accettare la Fermana Football Club?
Una cosa è certa: più basso è il livello, più bassa è la capacità di spesa e più alto dovrà essere il livello di chi si troverà a gestire tecnicamente la squadra e la stagione. Serve carisma, serve esperienza. Tutto ciò che è mancato in questi ultimi due anni.
E allora non resta che attendere. Ma siamo ben oltre i minimi storici in quanto ad ambizioni e aspettative.
Diffide a raffica
Intanto sono arrivate anche tredici diffide per altrettanti tifosi canarini, in seguito ai fatti avvenuti il 9 febbraio nell’area di servizio Conero Ovest tra gifosi gialloblù e tifosi della Civitanovese. Tredici diffidati tra i fermani, nessuno tra i tifosi civitanovesi.
Subito una premessa: chi ha sbagliato è giusto che paghi. Per il resto, sul piano della storia recente, va detto che non è la prima volta che sul tifo canarino si abbatte la scura della forze dell’ordine: non abbiamo fatto i conti, ma in rapporto alla popolazione e alle presenze medie allo stadio, quella canarina è sicuramente la tifoseria più bersagliata dai “Daspo”. Sul piano dell’ordine pubblico, dunque, i frequentatori dello stadio sembrano essere il primo problema di sicurezza per la città. Ne prendiamo atto. Con qualche dubbio che custodiamo gelosamente…