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Fermana: l’attacco si conferma, la difesa finalmente tiene. La capolista Montecchio cade al Recchioni e lascia sensazioni positive

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Al di là delle chiacchiere, il calcio ha dimostrato ancora una volta che sa essere semplice. Non sempre, perché le componenti che rendono un gruppo una squadra di calcio sono diversi e tutti importanti. Ma nel caso della Fermana il tema da svolgere aveva già delle indicazioni chiare.
Prendete una squadra che gioca bene e trova la via della rete con continuità, aggiustate le distanze in campo e, soprattutto, mettete mano alla fase difensiva. In sintesi: fate in modo che la cerniera difensiva funzioni meglio e che la squadra subisca meno reti. Il resto, per caratteristiche e vocazione dei singoli, verrà da sé. E’ quello che sembrano aver fatto i canarini, almeno stando a ciò che si è visto ieri nella gara contro la capolista Montecchio.

Tolta la partita interna con la Civitanovese, la Fermana aveva sempre subito gol. Fatto questo che penalizza la classifica. In casa, in particolare, l’approccio era sempre stato negativo, con reti subite e rischi a non finire. Stavolta non è stato così. E questo perché l’attacco si è confermato mortifero, il centrocampo (con l’impiego di Nunzi, Bruno e Marin) è parso meno robusto fisicamente ma più dinamico e capace di coprire le diverse zona della zona mediana. La difesa, infine, grazie anche all’ingresso del neo arrivato Ruano (che in settimana aveva preso il posto del mai visto Fiorentino) ha vissuto una giornata di gloria, mostrandosi attenta dietro e addirittura mortifera davanti. Prova ne è anche il gol di Kieling. E, non ultimo, ha stupito anche la prova del debuttante portierino Valente, classe 2006, mai in soggezione e sempre attento nelle uscite alte. Davvero una bella scoperta!

Condizione in crescita

Sembra cresciuta molto, poi, la condizione dei singoli. Dopo l’avvio in ritardo rispetto alle concorrenti, superata la fase dei contemporanei infortuni e degli attacchi virali di varia natura (si pensi alla settimana precedente la debacle interna con l’Osimana), la Fermana adesso corre e lo fa fino al 90’.
Esempi ne sono le prestazioni dei talentuosi Guti e Cicarevic, che in passato abbiamo anche criticato per prestazioni “in punta di piedi”, spesso abuliche. Da due o tre settimane anche loro riescono a mettere in campo qualità e quantità, che spesso poi mettono al servizio della cucitura del gioco e di un Fofi che, da parte sua, si sta dimostrando terribile negli ultimi 20 metri. L’attaccante gioca, scambia, si libera e in area è diventato spietato: per lui 7 reti in 5 partite e posizione di capocannoniere del campionato!

E il crescere della condizione ha permesso anche quel cambio in mediana a cui abbiamo fatto prima riferimento. Adesso, con Bruno e Nunzi finalmente a posto fisicamente e un Marin vero leader del gruppo, si corre e si copre il campo con efficacia. E tutti ieri ne hanno beneficiato.

Vivere alla giornata

Per carità, nulla è stato fatto. Anche perché il campionato è incredibilmente equilibrato e ogni settimana tutto può accadere. Si pensi solo che una settimana fa la Fermana era quint’ultima e adesso, con soli 3 punti in più, è addirittura quinta! Tutto può accadere, tutto può cambiare nel giro di sette giorni.
Il segreto? Vivere alla giornata, pensando una partita alla volta, senza guardare la classifica e pensando solo a migliorare e ad eliminare i difetti pur esistenti.
Consapevoli che molto dipende dai canarini. Invece con l’Osimana si è parlato di grande prova degli avversari e non di Fermana inesistente in campo. Con il Montecchio si parla di prova incolore di avversari inesistenti e non di prova maiuscola dei gialloblù fermani. I fari sono sempre puntati altrove, insomma. La verità, forse, è nel mezzo.
La prova del nove? Domenica prossima con la Sangiustese. La squadra di Sansovini in questo momento è forse quella più in forma del torneo: ieri il pareggio a reti bianche a Urbino, ma Raparo e compagni – dopo un inizio bruttissimo, con 3 sconfitte nelle prime tre partite – avevano colto precedentemente 4 vittorie consecutive, a cui vanno aggiunti 2 pareggi. In forza di questo ruolino di marcia, la Sangiustese è ora a pari punti con la Fermana (14) e in piena fiducia. Sarà un avversario davvero insidioso e la gara una prova di maturità importante per i canarini. Domenica sera, insomma, si capirà se nelle prossime settimane la Fermana potrà guardare con maggiore assiduità alla parte alta della classifica.
Ultima annotazione: il campo cerca di riprendersi la scena, facendo dimenticare momentaneamente la situazione di una società alla ricerca di appoggi e risorse. Cosa dire? Si facciano più punti possibili: in un verso o nell’altro, serviranno sicuramente…

Stefano Protti

Ultima annotazione per Stefano Protti. Chi scrive non dimentica ciò che è stato e ciò che ha rappresentato per la Fermana. Ultimamente il Recchioni non gli è più amico: dapprima l’esonero in Serie C, ieri la sonora sconfitta della sua squadra capolista. Momenti, situazioni. Del resto tutti i rapporti d’amore vivono di alti e bassi.
A fine gara però Protti, oltre alla disamina della partita, una cosa l’ha detta. Con riferimento agli spalti con pochi spettatori, frutto della discesa effettuata dalla Fermana negli ultimi anni, il tecnico ha sottolineato come evidentemente la colpa non fosse solo la sua… Difficile dargli torto.

Il tabellino

Fermana-K Sport Montecchio 4-0

FERMANA: Valente, Scanagatta, Kieling, Ruano, Malafronte (84’ Saviano), Nunzi, (78’ Frinconi), Bruno (71’ Maquiesse), Marin, Guti (62’ Carmona), Fofi, Cicarevic (87’ Catapano). A disposizione: Raccichini, Trotta, Morelli, Solinas. All. Gentilini

K SPORT MONTECCHIO: Cerretani, Camilloni, Dominici, Mistura (73’ Broso), Notariale, Magnanelli, Carta, Torelli (58’ Peroni), Montagna (58’ Paiardini), Rivi, Sollaku. All. Protti

ARBITRO: Gasparoni di Jesi

RETI: 13’ e 42’ Fofi (F), 25’ Kieling (F), 77’ Carmona (F)

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