Prima gara di campionato in casa, campagna abbonamenti, futuro della società. Il vicepresidente della Fermana, Roberto Ferroni, alla vigilia della gara con la Civitanovese parla a ruota libera, facendo un punto della situazione sulle difficoltà affrontate e richiamando tutti al capezzale della società canarina.
Ferroni non ha certo un approccio diplomatico ai temi, ma dietro l’atteggiamento irruento e istintivo fatica a nascondere passione e voglia di fare. Tant’è che nonostante delusioni (sportive) e le tante frizioni societarie con l’ambiente, anche quest’anno è al suo posto – assieme a Samuele Isidori – per provare a dare una mano alla società gialloblù. Lo abbiamo sentito al termine di una settimana nervosa – come sempre -, caratterizzata anche dalle tante discussioni sulla campagna abbonamenti.
“Fare calcio costa. Ci hanno chiesto 15 steward per una gara senza tifosi ospiti…”
“Ragazzi, fare calcio costa! Abbonamenti alti? Mah, 8 euro per una partita non mi sembrano tanti! – afferma Ferroni – Si fanno raffronti con la Serie C, ma erano quei prezzi ad essere bassi, non questi ad essere alti! Aprire il Bruno Recchioni costa, far mangiare la squadra costa. E fino ad ora abbiamo pagato quello che c’era da pagare. Ma il calcio ha un prezzo, dobbiamo mettercelo in testa”.
Il discorso del Bruno Recchioni porta direttamente al derby di domani. “Aprire il nostro stadio domenica ci costerà 1500 euro. Se la prefettura dà l’obbligo di chiudere per pochi giornalisti e qualche centinaio di tifosi… Pur in assenza di sostenitori ospiti (trasferta vietata e divieto di vendita di biglietti ai tifosi civitanovesi, ndr), ci hanno imposto la presenza di 15 steward per la sicurezza! Ma perché, cos’è successo quando siamo andati a Civitanova, o quando altri tifosi sono venuti a Fermo? Nulla. E’ successo qualcosa in autostrada, dove però – squalifiche alla mano – sembra che i nostri tifosi si siano presi a schiaffi da soli! Comunque, va bene, spendiamo anche per questo, non c’è problema. Ma poi sentiamo farci i conti su tutto…”.
Costo del biglietto
Quindici euro – tagliando più diritti di prevendita – per l’ingresso non sono sembrati pochi, soprattutto in questa fase in cui l’esigenza sarebbe quella di avvicinare le persone. Ma Ferroni ribatte: “Il prezzo base non mi sembra altissimo. Poi abbiamo una convenzione in atto con il circuito Vivaticket a cui non possiamo sottrarci, pena il pagamento di penali. Ce la portiamo dietro dalla Serie C. Ma al di là di questo, io dico che se vogliamo provare a fare le cose per bene, senza lasciare strascichi come in passato, dobbiamo poter contare su delle entrate certe. Ripeto, non possiamo fare i conti con il passato. Fare calcio costa, anche in Eccellenza”.
“C’è ancora qualcosa da mettere a posto, ma lo faremo”
Come sta messa la società? Dopo le tante disavventure degli anni passati a dominare sono scetticismo e sarcasmo… “Si sta facendo tutto quello che serve. Sennò chi ripartiva? Senza un filo logico non avrebbe avuto senso da parte mia continuare – sottolinea -. Martedì ci incontreremo con commercialisti e tutti gli altri. Ci sarà un’analisi complessiva e non si scherza più! C’è ancora del vecchio da sanare, da mettere a posto, compreso quanto spetta ai giocatori della scorsa stagione. Entro novembre dovremmo mettere a posto tutto. La superficialità non la sopporto più, le cose vanno impostate in maniera diversa”.
Eppure la piazza, scottata dalle tante delusioni, non sembra rispondere… “Ed è un dispiacere. Mettiamo infatti che ci siano le giuste condizioni per aiutare la società, non c’è dubbio che tutto quello che si vede e si sente faccia scappare via le persone bene intenzionate. Ci dicano allora cosa fare! Se ci danno alternative io sono contento, le porte sono aperte a tutti. In caso contrario bisogna aiutarsi: non è che uno si alza la mattina per distruggere 100 anni di storia!”.
Squadra, “con noi giocheranno tutti alla morte”
Interrogativi sulla tenuta societaria, interrogativi su una squadra anche quest’anno partita in ritardo. “La squadra mi dicono sia messa bene – continua Ferroni -. Se imbroccano tutti penso si possa essere competitivi. C’è da lavorare ma la rosa è stata fatta con criterio, per giunta giovane. Abbiamo cercato i giovani anche qui intorno a noi, ma vogliono tutti i soldi in maniera clamorosa. E noi facciamo le cose in maniera regolare…”.
Domani, intanto, c’è il debutto interno in un derby con la Civitanovese che la scorsa stagione ha di fatto sancito la retrocessione dei canarini. “Con noi giocheranno tutti alla morte, dobbiamo prepararci. E’ stata costruita una squadra con esperienze anche in campi ‘caldi’, con la speranza che sia pronta per le battaglie che ci attenderanno in questa stagione. Certo, abbiamo bisogno di tempo. Ma il tempo non è molto, né possiamo permetterci scivoloni: andremmo in difficoltà. Servirebbe un po’ di appoggio, ma se abbiamo anche il tifo contro come se ne esce? Ripeto: noi cerchiamo di fare il meglio che possiamo. Per adesso il bilancio parla di soldi spesi e invettive ricevute. Ma a noi non lo ha comandato il medico, lo facciamo per provare a risollevare la situazione. Ripeto: nessuno sta facendo cose per affossare la Fermana – conclude -. Penso che come partenza della stagione si possa parlare di un cambio di rotta e di atteggiamento rispetto al passato. Partendo da tecnico e direttore sportivo”.